Pittore trecentesco Cristo si congeda dalla madre e due offerenti – secolo XIV

Basilica di Sant’Antonio, Cappella della Madonna Mora
Restauro sostenuto dal Lions Club Camposampiero
Intervento di restauro di Valentina Piovan
Dicembre 2017

L’affresco raffigura un episodio ricordato dai soli Vangeli apocrifi, che raccontano il momento in cui Cristo si congeda dalla madre, prima della Passione. Questo soggetto, spesso accompagnato dall’episodio dello svenimento di Maria, è ben documentato nella pittura del Cinquecento (un celebre esempio veneto è il dipinto di Lorenzo Lotto nella Gemäldegalerie di Berlino), ma assai raro in epoca precedente. Anche il solo dato della rarità iconografica rende questo affresco di particolare interesse, insieme alla sua ubicazione nella cappella della Madonna Mora, dove fu dapprima sepolto sant’Antonio.

Il restauro ha permesso di recuperare anche lo sfondo architettonico, che nella resa della porta della città murata, parrebbe richiamare la Padova trecentesca e il suo ‘traghetto’, il camminamento pensile che univa la reggia al castello carrarese.

Di bella fattura, l’affresco è inoltre qualificato da una scritta, in volgare, non completamente leggibile, ma il cui senso generale è appunto il saluto di Cristo che accenna alla madre la prossima e dolorosa Passione. Forse proprio la rarità del tema ha indotto i committenti (l’uomo e la donna, anziani, raffigurati in basso, in scala ridotta e in atteggiamento devoto), o il pittore, a chiarire quanto è raffigurato mediante l’iscrizione. Prima del restauro l’affresco era stato attribuito a Giusto de’ Menabuoi, paternità che ora non sembra più sostenibile.

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