Jacopo da Montagnana Cristo passo, Maria, san Giovanni e le pie donne, e d’intorno i simboli della Passione – fine secolo XV

Basilica di Sant’Antonio, pilastro di destra della controfacciata
Restauro sostenuto da Interchem Italia, Vigonza (PD)
Intervento di restauro di Giordano Passarella
Ottobre 2017

L’affresco, di rilevanti qualità e interesse, si trova sul pilastro di destra della controfacciata, quasi ad accogliere i visitatori. Esso – insieme alla paretina soprastante riportante l’indulgenza di 23.000 anni e 23 giorni e alle preghiere dipinte sulla parete della controfacciata, ad angolo, tradizionalmente ritenute di san Gregorio Magno – documenta come in questo punto della basilica si esercitasse in particolare l’azione di suffragio per i defunti e di meditazione personale sui temi della Passione. Tale giunzione di preghiere e immagine è documentata con ampiezza in Europa, sia in epoca precedente sia soprattutto nel Quattrocento, e in particolare nell’ambito della sensibilità francescana.

L’affresco, eseguito nell’ottavo-nono decennio del Quattrocento, è attribuibile a Jacopo Parisati, detto da Montagnana, protagonista della pittura postmantegnesca di Padova, e attivo anche in altri punti della basilica.

In particolare Jacopo da Montagnana affrescò le pareti della cappella Gattamelata, la prima a destra (ora cappella del Santissimo). Tali affreschi sono andati perduti ma la fisionomia del pittore, che incrocia la cultura del primo Giovanni Bellini con il sostrato mantegnesco padovano, è ben documentata in questo affresco, che costituisce una specie di meditazione guidata sui temi della Passione, grazie agli oggetti e agli episodi raffigurati.

WEBSITE BY CUBA STUDIO