MOSTRA La voce e il miracolo

LA VOCE E IL MIRACOLO
– espressioni del contemporaneo
Mostra collettiva a cura di Maria Gloria Riva

Salette del Museo Antoniano
Padova, Basilica di S. Antonio
28 agosto – 1° novembre 2020

Le salette del Museo Antoniano ospiteranno la mostra La Voce e il Miracolo- espressioni del contemporaneo. Attraverso le opere di ventisette artisti italiani, alcuni di caratura internazionale, l’esposizione, organizzata dall’Associazione culturale artistica “Di.Segno” e curata da Maria Gloria Riva, si propone di ripensare nell’oggi le figure dei Santi Antonio e Francesco, nella ricorrenza degli 800 anni di s. Francesco d’Assisi in Terrasanta e dell’ingresso nell’Ordine francescano di s. Antonio di Padova.

Nella ricorrenza degli 800 anni di san Francesco d’Assisi in Terrasanta e dell’ingresso nell’Ordine francescano di sant’Antonio, ventisette artisti italiani, alcuni di caratura internazionale, sono stati chiamati a ripensare, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, queste due figure cardine della Cristianità. In particolare, la predicazione e i miracoli di sant’Antonio, che se furono determinanti per la vita ecclesiale e sociale del loro tempo, oggi ancora interrogano sul limite delle ideologie.
«In questa esposizione – introduce Giovanna Baldissin Molli, Presidente della Veneranda Arca di S. Antonio – gli artisti dell’oggi reiterano le tradizionali tecniche dell’arte visiva italiana, pittura soprattutto, ma anche scultura per via di mettere e di levare, per esprimere e dar forma alla percezione di sant’Antonio nella nostra contemporaneità». La mostra si muove in uno “spazio liquido” collocato tra due estremi.

Impressiona il volto possente ed estatico di Paolo Baioni, un’installazione che rilegge, appunto, il volto del Santo nei volti di chi l’ha pregato. Le porte di quel Cielo si aprono, invece nell’opera di Marina Bondanelli. Sollevato in alto, sopra un albero che è luogo di predicazione, ma anche rimando alla croce, albero di vita, è l’Antonio in terracotta di Maurizio Frisinghelli. Paola Ceccarelli fonde, invece le onde del mare, dalle quali affiorano i pesci, con le onde sonore della voce di Antonio. Per Oriana Sartore la voce di sant’Antonio emerge, invece, come dal fondo del tempo nell’esperienza di chi lo ha ascoltato. Una Historia scritta col fuoco nel colore del mattone la regala Antonella Calò, dodici pietre, come le pietre del biblico altare, che raccontano il Santo Taumaturgo e predicatore. Cristina Guidi rivisita il ritratto del Santo alla luce del suo peregrinare, mentre Giuseppe d’Angelo coglie sant’Antonio tutto compreso dal suo mistero, in una meditazione sulla croce che, prima di essere scritta nel suo abito, è incisa nel suo cuore. Niccolò Niccolai restituisce l’incontro fra i due Santi: Francesco e Antonio a confronto, uno si specchia nell’altro, il saio è sollevato per agevolare il lungo cammino della loro adesione a Cristo.

Il rapporto tra il Santo e l’Eucaristia è stato al centro dell’interesse di molti degli artisti. Laura Fiori ci nega la presenza del Santo, lasciandoci guardare solo ciò di cui sant’Antonio si nutriva: pane, vino e noci. Una pittura essenziale e vellutata come i dipinti del periodo blu di Picasso è l’Antonio di Giuseppe Amorin Esposito, struggente nella solitudine di quell’ora azzurra come il picassiano pasto. La desolazione del Santo per la durezza di cuore degli uomini è fotografata anche nell’acrilico di Giovanna Gobbi dove i pesci, che affiorano in un mare stupendo, sembrano condividere i sentimenti di Antonio. Il Santo così come lo conosciamo, il Santo delle collezioni di antichi santini, ritorna nel rame a sbalzo di Caterina Gianuizzi e nell’acrilico di Silvia Gentilini dove sono i volti dei fedeli, quasi ex voto, a rievocarne la presenza.

Il naufragio del Santo viene narrato dalla suggestiva tempesta di Marco Roncari, fino alle ricerche pittoriche più sperimentali come quelle dei due giovani artisti Gemma e Antonio Mazzotti.

La mostra chiude con uno sguardo ai luoghi di Antonio: un luogo mistico per Angela d’Ospina; un luogo fisico e reale per Cleofe Ferrari, la quale ritrova pienamente sant’Antonio nei profili della Basilica a lui dedicata. Un luogo famigliare e quotidiano per Americo Mazzotta che, restituendoci l’atmosfera sospesa di certi interni di Edward Hopper, ci introduce con maestria e grazia dentro la casa di due devoti.

La mostra “La Voce e il Miracolo- espressioni del contemporaneo” è organizzata dall’Associazione culturale artistica “Di.Segno”, in collaborazione con Veneranda Arca di S. Antonio e Edizioni Messaggero Padova. Gode del patrocinio della Regione del Veneto, del Comune di Padova e della Pontificia basilica di S. Antonio È realizzata con il contributo di Italy Hotel Resort, Maschio Gaspardo S.p.a. e Centro Medico Valentini.

Per informazioni
Associazione Culturale Di.Segno
Tel. 338 9604744 – 392 5444562
disegnopd@libero.it
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